La carta a colori, in scala di 7 moggia lineari, è stata realizzata nel 1834 da Giovanni Rosalba. La tavola mostra numerosi campi coltivati a cereali e vigneti (nel disegno si notano i tralci della vite ‘maritata’ ai salici o ad altri alberi), disposti sui due lati del fiume e contraddistinti dai nomi dei relativi proprietari. La meticolosità del disegno (che riproduce persino la direzione d’aratura dei campi e l’ombra degli alberi, proiettata verso sud-est) e l’uso sapiente dei colori non devono trarre in inganno: lo scopo prioritario della rappresentazione consiste nel fornire una soluzione ‘visiva’ al problema della regolamentazione idrica. Non si tratta, quindi, di una carta dell’Uso del Suolo. Precisione geometrica, colori vivaci e dettagli del disegno, infatti, vogliono trasmettere l’idea di un territorio privo di paludi e attraversato da diversi canali d’irrigazione. […] contrariamente al resto della piana del Sele, il basso Picentino era stato bonificato dopo il decennio napoleonico; specialmente alle porte di Salerno, in luogo delle antiche risaie (che contribuivano a impaludare i terreni), erano state impiantate colture ortofrutticole a carattere intensivo.