Cartografia Catastale

Denominazione Serie:

CARTOGRAFIA CATASTALE

ID SERIE: FASCRC-CT

Descrizione:

All’indomani dell’Unità d’Italia, e dei conseguenti provvedimenti in materia fiscale, si rese evidente la disparità dei sistemi di catastazione ereditati dagli Stati preunitari, realizzati in anni diversi, con metodi di stima differenti e in differente forma. Furono dunque varati una serie di provvedimenti e leggi al fine di uniformare il sistema catastale e, dunque, fiscale del nuovo Stato. Con la legge del 26 gennaio 1865 (legge Minghetti) l’imposta sui fabbricati fu unificata e distinta da quella sui terreni. Nel 1870 il Sella fece approvare un regolamento per la formazione di un vero Catasto dei fabbricati, basato sulla redazione di una Tavola censuaria, un Registro delle partite e di quello con le Matricole dei possessori, il cui regolamento fu introdotto con la legge del 24 agosto 1871.Nelle province prive di catasti geometrici fu avviato il rilevamento dei principali centri urbani, sebbene con metodi ancora non unificati. In considerazione delle trasformazioni territoriali in atto, conseguenti all’abolizione delle barriere doganali tra i vari Stati preunitari e allo sviluppo dell’agricoltura, della rete ferroviaria e di quella stradale, si rese necessario un riordinamento dell’imposta anche relativa ai terreni. Il 1° marzo 1886 fu varata la legge n. 3682 sulla perequazione fondiaria, che tra gli altri provvedimenti sancì la redazione del Nuovo catasto terreni, in forma geometrico-particellare, uniforme per tutti i comuni del Regno e fondato sulla misura e sulla stima. Occorrevano operazioni di rilevamento geometrico e topografico ma anche tecnico – estimativo; era necessaria l’operazione di misura delle singole proprietà e delle diverse particelle catastali, per poi procedere all’elaborazione di mappe planimetriche collegate a punti trigonometrici. Per quanto riguarda la scala grafica si ritenne come più adatta quella 1:2000 (si poteva scegliere tra 1:500 a 1:4000); si prevedeva la possibilità di utilizzare rilievi più antichi, opportunamente aggiornati. L’unità catastale e, quindi, fiscale sarebbe stata la particella di coltura o di destinazione. Il Catasto rappresenta uno strumento estremamente importante per lo studio di molti centri del Mezzogiorno, rappresentando in molti casi la prima rappresentazione integrale del territorio prima degli sconvolgimenti post-bellici. Le raccolte contenute all’interno dell’Archivio Digitale della Regione Campania comprendono mappe del Catasto di Impianto di alcuni comuni campani, ma anche mappe di catasti realizzati in epoche più recenti, nella seconda metà del Novecento. In particolare sono state individuate le seguenti mappe catastali:Catasto d’Impianto di Napoli, per i comuni di Ischia e quartieri di Vicaria e Mercato; Catasto d’Impianto di Salerno, corredato di Atlante e relative indicazioni sulle operazioni di rilievo e disegno; Catasto di Caserta, composto da fogli del catasto d’Impianto a cui sono stati sovrapposti degli aggiornamenti eseguiti a mano tra il 1931 e il 1956; Catasto di Benevento, composto da fogli del catasto d’Impianto a cui sono stati sovrapposti degli aggiornamenti eseguiti in anni non indicati; Catasto di Avellino.

Estremi cronologici:

1887 1985

Consistenza:

11965

Collocazione:

ARCHIVIO CARTOGRAFICO REGIONE CAMPANIA