L’Area Irpina è stata definita dagli ambiti territoriali dei comuni in provincia di Avellino colpiti dal sisma del 23 Novembre 1980 ed in particolare i comuni definiti “disastrati” secondo il Decreto Legge 13 febbraio 1981, n. 19.
Il sisma, che interessò la porzione di territorio compresa al confine tra la Campania e la Basilicata, provocò notevoli danni e crolli a numerosi centri urbani rientranti nell’area, caratterizzati da un tessuto urbano estremamente interessante, cresciuto e stratificatosi nei secoli innestando una salda relazione con il paesaggio circostante, e caratterizzato da caratteristici sistemi tipologici e morfologici. Il materiale cartografico e aerofotografico presente negli archivi della Regione Campania permette di analizzare le trasformazioni che hanno interessato il territorio in esame, partendo dai fotogrammi relativi al volo commissionato dalla Regione nel 1980, proprio a seguito dell’evento tellurico per verificare lo stato dei centri urbani interessati.
Gli scatti, che riprendono gli aggregati edilizi a bassa quota, possono essere confrontati con i fogli della Carta d’Italia, realizzati tra il 1861 e la fine del 1900, ma anche con più recenti carte quali ad esempio la Carta Tecnica dell’Italia Meridionale, realizzata nel 1974, le Carte Topografiche Regionali. L’Area trova inoltre rappresentazione in alcune campagne di volo eseguite durante la seconda metà del Novecento.