Area Flegrea 

La città di Pozzuoli ha rappresentato sin dall’epoca romana uno dei principali poli attrattori dei traffici marittimi ma anche uno dei maggiori centri propulsori per gli insediamenti che crebbero lungo le arterie di collegamento con la città di Neapolis. Puteoli, che vide una notevole crescita urbana soprattutto in epoca repubblicana, comprendeva l’antica Dicearchia, ovvero l’Acropoli greca (oggi nota come Rione Terra), e si estendeva anche sull’altopiano determinato dalla terrazza tettonica de La Starza, e numerose sono le tracce degli antichi sistemi ancora oggi rinvenibili.

Lo sviluppo dell’area si deve, inoltre, all’infrastrutturazione del territorio tra la capitale e il polo puteolano promossa nell’ambito della politica urbanistica del viceré Don Pedro de Toledo, ed i successivi sviluppi in relazione alle scelte borboniche.
Il territorio su cui la città sorge è, inoltre, caratterizzato da una notevole attività sismica e dal noto fenomeno del bradisismo, che rende l’area, ed anche il patrimonio storico – architettonico che essa contiene, estremamente vulnerabile.

In tal senso è stata presa in considerazione la porzione di territorio compresa tra il comune di Pozzuoli e l’adiacente frazione di Bagnoli, fino all’isolotto di Nisida. L’Area risulta rappresentata, oltre che dalle più recenti Carte quali la CTNP, dai fogli delle Carte d’Italia che descrivono le trasformazioni del territorio dal 1861 fino alla fine del 1900, ma anche dalla Carta topografica programmatica realizzata tra il 1950 e il 1980, che grazie ad una rappresentazione realizzata con doppio colore (rosso e nero) evidenzia le trasformazioni subite dal territorio nella metà del Novecento. L’area trova inoltre larga rappresentazione nei fotogrammi di voli condotti nella seconda metà del ‘900, in particolare dal volo del 1984, 1985 e 1998. Inoltre, nel 1992 è stata condotta una campagna solo sull’area flegrea, ed in particolare sulla linea di costa che collega Bacoli al Golfo di Pozzuoli, rappresentando peraltro anche il Lago d’Averno e i nuovi quartieri residenziali costruiti a seguito del Bradisismo che colpì l’area nel 1980.

Il materiale cartografico presente nell’Archivio risulta, inoltre, estremamente interessante per indagare le trasformazioni che hanno interessato l’Isola d’Ischia. L’area è stata interessata da molteplici catastrofi naturali dovute alla vulnerabilità del territorio, che risultano amplificate da erronee scelte insediative e da significativi fenomeni di abusivismo edilizio. Basti pensare agli eventi degli ultimi anni che hanno interessato in particolare il comune di Casamicciola, quali il sisma del 21 agosto 2017, che ha causato danni nell’area compresa tra Casamicciola e Lacco Ameno, e la frana avvenuta tra il 25 e il 26 novembre del 2022, che ha provocato notevoli danni soprattutto a Casamicciola.
Documento particolarmente rilevante è il Catasto d’Impianto. Tra i pochi fogli ritrovati nell’Archivio relativi alla Provincia di Napoli sono stati rinvenuti i fogli rappresentati i comuni di Casamicciola, Forio, Lacco Ameno e Barano. Tale strumento risulta estremamente importante, soprattutto se comparato con le aerofotografie relative ai voli che hanno interessato l’Isola nel corso del Novecento.

A questo si unisce anche il restante materiale cartografico ove trova larga rappresentazione l’Isola. Si citano, tra questi, i fogli della Carta d’Italia, in scala 1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000, realizzate a partire dal 1861 fino alla fine del Novecento, e le tavole della Carta topografica realizzata tra gli anni ’50 e ’80 del Novecento.