La carta a colori, è stata realizzata nel 1871. Risalente al decennio successivo all’Unità d’Italia, raffigura una porzione della piana del Sele posta più a settentrione: si vedono, difatti, il corso del fiume Tusciano e i vari terreni vicini che potevano beneficiare delle sue acque. Pur essendo ancora presenti i laghi costieri e le paludi, la delimitazione dei campi coltivati appare articolata e ordinata: da alcune indicazioni riportate sulla carta, difatti, si apprende che l’irrigazione con le acque del Tusciano ricopriva una superficie di circa 3600 ettari di terre ogni due anni, attraverso 9 canali derivatori, per un totale di 78 km di lunghezza 18. Ciò nonostante, nelle aree costiere pianeggianti vi era ancora la «prevalenza di pascoli pantanosi umidi utilizzati per l’allevamento di bufali, per la pastorizia transumante e per pochi seminativi, prevalentemente cereali non avvicendati (grano, granturco e di rado avena).